Finding Peace Through Belief
Through belief and faith, we can find peace amidst the chaos and challenges of life. The path to peace is illuminated by embracing the teachings of scriptures and entrusting ourselves to a higher power. The images and verses shared reflect the promise of peace, the role of Jesus as the Prince of Peace, and the transformative power of belief in bringing reconciliation and hope to humanity.
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Presentation Transcript
Proust e la vocazione Proust e la vocazione dell arte dell arte UNITRE (31 marzo 2023) Eleonora Sparvoli
Cos tutta la mia vita sino a quel momento avrebbe e non avrebbe potuto essere riassunta sotto il titolo: Una vocazione . Non avrebbe potuto perch la letteratura non aveva svolto alcun ruolo nella mia vita. Avrebbe potuto perch questa vita, il ricordo delle sue tristezze, delle sue gioie, formavano una riserva simile all albume contenuto nell ovulo delle piante da cui questo trae il nutrimento per trasformarsi in seme quando ancora si ignora che si sta sviluppando l embrione della pianta, gi sede tuttavia di fenomeni chimici e respiratori segreti ma molto attivi. Allo stesso modo, la mia vita era in rapporto con ci che la sua maturazione avrebbe prodotto. (Il Tempo ritrovato)
Mi lecito chiamare romanzo questo libro? forse qualcosa di meno e molto di pi : l essenza medesima della mia vita qui distillata, senza nulla aggiungervi, quale cola dalle fessure delle ore. Questo libro non mai stato fatto, stato raccolto. E questa non una scusa per la mia pigrizia. (Jean Santeuil)
Il tutto era principalmente per me una questione digiene; bisogna purgarsi dal vizio cos naturale d idolatria e d imitazione. E invece di fare subdolamente Michelet o Goncourt mettendo la propria firma [ ], farlo apertamente sotto forma di pastiche, per ritornare ad essere nient altro che Marcel Proust quando scrivo i miei romanzi. (lettera a Ramon Fernandez dell agosto 1919)
Lei mi asciugava gli occhi con la sua bella mano dolce e bianca che mi piaceva tanto baciare, in cui brillava la fede d oro che le abbiamo lasciato sotto terra. (I Settantacinque fogli)
Vorrei, bench molto malato scrivere uno studio su Sainte-Beuve. La cosa si costruita nella mia mente in due maniere differenti fra le quali devo scegliere. [ ] La prima il saggio classico, il Saggio di Taine, mille volte meno buono (salvo il contenuto che mi sembra nuovo). La seconda comincia con un racconto del mattino, del risveglio, la mamma viene a trovarmi accanto al letto, io le dico che ho l idea di uno studio su Sainte-Beuve, gliela sottopongo e gliela sviluppo. Potete dirmi cosa vi sembra meglio? (lettera a Anna de Noailles, dicembre 1908)
Anche sapendo che non posso essere utile in niente allesercito, sarei utile a me stesso lasciandomi sopprimere. Ma desidero molto terminare l opera cominciata e deporvi delle verit di cui so che molti si nutrono e che altrimenti saranno distrutte con me (Lettera a Lionel Hauser, 27 agosto 1915)
Altri non io e me ne rallegro, hanno il pieno godimento dell universo. Io non ho pi n il movimento, n la parola, n il pensiero, n il semplice benessere di non soffrire. Cos , espulso per cos dire da me stesso, mi rifugio nei tomi che palpo non potendoli leggere, e ho, nei loro riguardi, le precauzioni dell ape scavatrice [ ]. Raggomitolato come lei e privato di tutto, non mi occupo di nient altro che di fornire loro attraverso il mondo dei sensi l espansione che a me rifiutata. (Lettera a Gallimard, 3 ottobre 1922)
Io dico che legge crudele dellarte che gli esseri muoiano e che noi stessi moriamo, dando fondo a tutte le sofferenze, perch spunti l erba non dell oblio ma della vita eterna, l erba rigogliosa delle opere feconde, su cui le generazioni verranno a fare, allegramente, senza preoccuparsi di chi dorme l sotto, il loro d jeuner sur l herbe . (Il Tempo ritrovato)